Nelle relazioni il tradimento si costruisce in due

Nelle relazioni il tradimento si costruisce in due

Quando si interrompe una relazione – sentimentale, di amicizia,  professionale, politica – per il tradimento di uno dei due partner, la delusione prevale, insieme a una forte rabbia verso se stessi per non aver saputo prevedere, per essersi fidati. La fiducia in realtà porta sempre con sé il rischio del tradimento. Ci sentiamo traditi proprio in quei rapporti in cui ci affidiamo di più e si può essere traditi solo quando ci si fida e ci si affida veramente, perciò soprattutto da persone affettivamente molto vicine: partner, genitori, amici, fratelli, amanti, soci, non da chiunque.

Più grande è il coinvolgimento emotivo, affettivo e sentimentale, più forte è il sentimento di tradimento nel momento in cui vengono deluse le aspettative e non mantenute le promesse ricevute. Scoprire un tradimento porta necessariamente a ripercorrere tutta la relazione e a darle un significato diverso alla luce del tradimento. Tutti gli eventi sono riletti come indizi non compresi di un inganno preannunciato, prove lampanti a posteriori.

Ma il tradimento non è qualcosa che accade all’improvviso e di solito è solo una parte che si inserisce all’interno di un susseguirsi più ampio di eventi e le cui condizioni vengono costruite nel tempo. Fa male dirlo, ma la costruzione di un tradimento avviene sempre con il sostegno di due parti: due fidanzati, due coniugi, genitore e figlio, fratello e sorella. Una costruzione condivisa volontariamente o meno, consapevolmente o meno.

Senza saperlo si stimola un partner, o un amico, o chiunque altro a tradire: per esempio con un atteggiamento passivo o se ci si affida totalmente all’altro, senza mantenere spazi di autonomia, senza mantenere una propria rete di relazioni. Si creano così, involontariamente, le condizioni favorevoli. Chi è causa del suo mal…

Si collabora attivamente al tradimento anche negandone l’esistenza, ignorandolo più o meno consapevolmente, attraverso varie forme di autoinganno. Nei rapporti sentimentali o nelle amicizie a volte si sceglie di ignorare chiari segnali che l’altro si lascia dietro, proprio nella speranza di essere scoperto.

Essere traditi ha un amaro vantaggio: chi tradisce si trova dalla parte sbagliata della relazione e il tradito automaticamente nel giusto. Quando si valuta un tradimento, infatti, si tende a considerare solo il momento in cui questo avviene e nel cercarne una spiegazione si attribuisce spesso la responsabilità (o meglio la colpa) ad uno solo dei due (in genere al traditore), alla sua disonestà affettiva, al suo approfittare della fragilità del partner, al suo cercare la soluzione fuori dalla relazione. Comunque viene in genere attribuito al gesto di uno solo.

In realtà non è così: come molti studiosi sostengono (James Hillman, Gabriella Turnaturi e altri), al momento del tradimento è chiaro, a chi è tradito e a chi tradisce, che qualcosa di importante è cambiato. Il tradimento, come una specie di rivelazione, mette in scena il cambiamento, soprattutto se si sono persi i contatti con i propri sentimenti. Esso può emergere, come un sintomo, a volte del tutto inaspettato e apparentemente inspiegabile.

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Crisi di coppia: il dolore della separazione

Lasciare e essere lasciatiimage

Giorgio e Adele si sono lasciati. Convivevano da sei anni, ma era già da un paio che le cose non andavano. Lei ha iniziato ad avere voglia di uscire, di vedere gli amici, di ritardare il momento di tornare a casa, più stava fuori e meno aveva voglia di tornare, alla fine se ne è dovuta rendere conto: la loro relazione si era esaurita. Lo dice a Giorgio, per lui andava tutto bene. La chiusura di una relazione è dolorosa, sia per chi la decide, che per chi la subisce, se è condivisa o se non lo è.

Spesso pensiamo che chi si lascia ha in qualche modo esaurito il sentimento, prendiamo le parti di uno o dell’altro, se sono amici o parenti o noi stessi, cerchiamo di attribuire colpe e responsabilità e non consideriamo che lo stare insieme è un percorso, l’amore è un percorso che si costruisce insieme, se si interrompe è perché uno o entrambi hanno smesso di costruire. Magari hanno smesso di comunicare da tempo, di mettersi al corrente di qualche delusione vissuta nel rapporto, di preoccuparsi del reciproco benessere e della reciproca serenità.

La distanza affettiva crea le condizioni per qualsiasi cosa. A volte un tradimento può servire a chiarirsi o essere un tentativo di compensazione della sofferenza, un tentativo di soluzione, per salvare la coppia. Chi si sente trascurato può cercare fuori dalla coppia un sostegno temporaneo che gli consente di reggere il momento critico per poi rientrare. A volte la sofferenza è andata troppo oltre e l’evasione prende la mano.

Nella chiusura i partner affrontano la stessa sofferenza: il dolore del distacco da chi è stato importante, da una relazione che un tempo era speciale, da quello che poteva essere e non è stato o non è più, il senso di fallimento per il progetto interrotto, il senso di vuoto per lo spazio che l’altro lascia, uno spazio reale, concreto e uno interiore, affettivo: l’altro, sia il lasciato che colui che lascia, ha rappresentato fino a quel momento la conferma della propria identità che ora deve essere cercata altrove, era egli stesso una parte di quell’identità che dovrà essere ricostruita.

Se chi lascia ha iniziato a costruire dentro di sé il distacco tanto tempo prima, senza aggiornare l’altro o magari anche senza rendersene conto, al momento della rottura i due si possono trovare in posizioni molto distanti: uno pronto per iniziare un’altra vita, l’altro in balia degli eventi.

Chi lascia può sentirsi in colpa e avere paura di essere considerato e/o doversi considerare cattivo, insensibile, inadeguato, perché non è più innamorato. Ma forse la sua vera responsabilità è quella di non aver informato l’altro del disagio che si vive da tempo, per via di quella difficoltà a parlare e di quell’idea che lui/lei non avrebbe capito.

Chi è lasciato può rimanere incredulo e sentirsi poi abbandonato, triste, disperato, arrabbiato, con il dubbio di doversi attribuire la colpa per la fine, di doverla attribuire a qualche aspetto essenziale di sé, di stimarsi meno. Forse l’unica responsabilità che ha è di aver perso il contatto.

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Tradimento: dove va la coppia in crisi

Patrizia MattioliTradimento: dove va la coppia in crisi

Mancare un impegno, deludere la fiducia, venire meno ad un accordo sono forme diverse di tradimento.

Tradire significa infrangere le aspettative dell’altro. Nelle relazioni sentimentali con il tradimento si viola il patto di condivisione emotiva, che le sostiene anche se le cause possono essere precedenti, e il tradimento essere un tentativo di soluzione di una sofferenza di coppia, o uno dei modi attraverso cui la sofferenza prende forma.

Di fronte a un tradimento spesso si valutano le cose in modo istintivo dividendo i partner tra chi è colpevole e chi è vittima, chi fa il torto e chi lo subisce. Più rara è la ricerca di un significato interno alla coppia.

Per superare l’infedeltà bisogna capirla, darle un significato.

L’infedeltà, ha un significato personale, legato al proprio modo di essere, all’idea che si ha di coppia e di se stessi, anche se sono comuni profondi vissuti di abbandono, perdita, rabbia in chi subisce e sensi di colpa e disorientamento in chi mette in atto il tradimento.

Nell’analisi della coppia, il tradimento ha un significato importante. A volte non è un evento inaspettato e inspiegabile perché si inserisce in una reciprocità della coppia con fratture già manifeste o anche nascoste, una reciprocità in cui sono presenti vuoti affettivi che si cerca di riempire con qualcosa di esterno: un’altra persona, un lavoro, un altro figlio, una nuova passione.

La scoperta del tradimento porta a galla tematiche lasciate in sospeso da lungo tempo. Spesso chi tradisce ha mantenuto il silenzio sulla propria frustrazione ed insoddisfazione, o le ha manifestate poco, per i più svariati motivi (incapacità comunicative, paura di esporsi o delle reazioni dell’altro…) con il risultato di maturare un credito nei confronti del partner, credito di cui questo è spesso all’oscuro.

Il tradimento può significare che nella coppia nessuno dei due partner è presente al rapporto, chi perché è distratto e non sa ascoltare, chi perché non sa chiedere e va a cercare altrove la soluzione alla sua sofferenza.

Gli studiosi della coppia sostengono che il tradimento ha potenzialità trasformative, che è un tentativo terapeutico che la coppia in crisi mette in atto più o meno consapevolmente per cambiare. C’è un sottile filo che collega cambiamento e fallimento e da una crisi nasce sempre qualcosa di nuovo anche se non sappiamo mai che direzione prenderà: se darà vita ad un nuovo sviluppo della coppia, più articolato e stabile, o ad un ulteriore blocco della progettualità, o alla rottura con la separazione della coppia.

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