Storia della Psicologia – Sigmund Freud: la Psicoanalisi (11)

Magritte La chiave dei sogni

Magritte
La chiave dei sogni

Per Freud, se il bambino riesce a passare indenne attraverso i conflitti di queste fasi dette pre-genitali, entra poi in un periodo di latenza che dura all’incirca dai cinque ai dodici anni. All’inizio dell’adolescenza subentra l’ultimo stadio, detto genitale. Durante questa fase si manifestano il comportamento eterosessuale e le attività attraverso le quali l’individuo si prepara al matrimonio e alla formazione di una famiglia.

Lo spostamento dell’attenzione dalla vita psichica conscia all’inconscio, pone un problema fondamentale che è quello di riuscire a conoscere l’inconscio dal momento che per definizione questo non è noto all’individuo. Da qui l’importanza data alle libere associazioni, come abbiamo già visto e l’introduzione dell’interpretazione dei sogni.

Un aspetto che ricorreva spesso nei racconti dei pazienti era il riferimento ai sogni. I sogni sembrarono subito a Freud una fonte significativa di materiale psichico, di indizi per individuare le cause più profonde del disagio. Per questo, dato che era anche lui un buon sognatore, per un certo periodo aveva annotato tutti i suoi sogni. Era convinto (convinzione positivistica) che ogni cosa avesse un significato perciò anche i sogni dovevano averne anche se il sognatore stesso poteva non esserne cosapevole.La conoscenza dell’inconscio si poteva ottenere dunque anche attraverso l’interpretazione dei sogni.

I sogni secondo Freud, sono la forma che l’attività psichica assume durante lo stato di sonno. Ciò che si ricorda del sogno viene chiamato contenuto onirico manifesto, ciò che lo produce è il contenuto latente che è costituito da desideri, tendenze, pensieri inconsci. La relazione che c’è tra il contenuto latente e il contenuto manifesto, secondo Freud, è la stessa che intercorre tra il sintomo nevrotico e i ricordi traumatici. Come il trauma viene trattenuto nell’inconscio dalla rimozione e può manifestarsi solo attraverso il sintomo, così il contenuto latente del sogno viene trattenuto nell’inconscio dalla censura e può manifestarsi solo nella forma modificata del contenuto manifesto.

Magritte

Magritte

Per comprendere il significato nascosto del sogno, l’analista deve interpretare il linguaggio simbolico espresso nel contenuto manifesto. Cioè deve compiere all’inverso il cammino percorso dal lavoro onirico.

Il contenuto latente si trasforma in contenuto manifesto per l’intervento della censura onirica : questa funzione psichica ha il compito di impedire ai desideri inconsci di accedere direttamente alla coscienza (è l’aspetto notturno della rimozione).

Nel sogno si attivano molte funzioni psichiche, raggruppabili in due parti:

l‘elaborazione primaria che comprende la drammatizzazione, lo spostamento, la condensazione, la dispersione, la simbolizzazione;

l’elaborazione secondaria.

Nel sogno i pensieri si trasformano in immagini, soprattutto visive (drammatizzazione), più pensieri latenti possono essere rappresentati da un unico elemento del contenuto manifesto che combina insieme più elementi aventi qualche aspetto in comune (condensazione), e/o un elemento del contenuto latente può corrispondere a più elementi del contenuto manifesto, che ne rappresentano le diverse caratteristiche (dispersione).

L’importanza emotiva del sogno può essere trasferita ad elementi neutri in modo da eludere la censura (spostamento); un elemento rimosso del contenuto onirico latente può essere rappresentato da qualche altro elemento del contenuto manifesto (simbolizzazione).

Nell’elaborazione secondaria avviene un rimaneggiamento del sogno per cui si tende ad eliminare le apparenti assurdità, per presentarlo in una forma il più possibile coerente.

Il materiale con il quale si costruisce il sogno è determinato dai cosiddetti residui diurni (residui dell’attività dello stato di veglia), e dai desideri del soggetto. Tra gli avvenimenti della giornata il sogno privilegia quello che ha una relazione con un ricordo dell’infanzia relativo a qualche desiderio inappagato. In fondo il sogno è la realizzazione di desideri infantili inappagati, anche se in forma allucinatoria.
Per Freud il sogno ha anche la funzione di custode del sonno.

Fornendo ai desideri inconsci una piccola e innocua espressione sotto forma di appagamento allucinatorio, abbastanza mascherato da non turbare la censura, il sogno permette di continuare il sonno.

Frida Kahlo Il sogno

Frida Kahlo
Il sogno

I sogni di angoscia e i sogni che determinano il risveglio, come gli incubi, indicano che è venuta meno la loro funzione specifica e che la censura ha fallito nel suo scopo. Normalmente però il sogno non porta al risveglio e permette di liquidare, almeno in parte le tendenze rimosse, agendo come una valvola di sicurezza.

Anche l’interpretazione dei sogni non era un totale innovazione: molta della letteratura del diciannovesimo secolo, ruotava intorno ai sogni e Freud la conosceva. Freud ha introdotto la distinzione tra contenuto latente e contenuto manifesto e ha dato forma alla relazione che li unisce, utilizzando poi l’interpretazione dei sogni come strada di accesso all’inconscio.

(segue)

Il sogno (II parte)

Beautiful world - Renè Magritte

Beautiful world – Renè Magritte

Come svelare il mistero del sogno?

Il sogno viene messo in scena in base ad una serie di processi, che hanno caratteristiche peculiari (C.Lalla 1990).

Secondo il primo processo un elemento concreto può rappresentare un elemento astratto con cui è in relazione: l’immagine del padre ad esempio può rappresentare la maturità, un’automobile può rappresentare la velocità e così via.

Lo stesso vale per il contrario (secondo processo): un elemento concreto può essere rappresentato da uno astratto. Così un’atmosfera di pericolo sostituisce nel sogno l’oggetto o l’evento che sono costruiti come pericolosi.

Un terzo processo si ha quando un elemento ne rappresenta un altro con cui ha alcuni aspetti in comune. Se prendiamo ad esempio il cavallo e la tigre: entrambi possono essere considerati come attraenti e selvaggi, anche se la tigre può essere considerata molto pericolosa, mentre il cavallo può essere addomesticato.

Il quarto processo si manifesta per analogia. Poniamo il caso di una donna sposata che considera la relazione con il marito come molto simile a quella che aveva con il padre: ella potrà sognare di essere sposata al padre.

Il quinto processo si ha quando una parte di un tutto rappresenta il tutto: un mobile per esempio può rappresentare una stanza.

Il sesto processo lavora in direzione opposta: il tutto viene rappresentato nel sogno per intenderne una sua parte. Un luogo geografico può rappresentare simbolicamente lo spirito dei suoi abitanti.

Attraverso il settimo processo vengono rappresentati elementi che ne simboleggiano altri a cui sono in qualche modo legati: sognarsi con i capelli in disordine o acconciati male, può evidenziare un’insoddisfazione per esempio, per le proprie caratteristiche mentali.

Nell’ottavo processo l’immagine onirica viene messa in scena per assonanza, così il senso di frustrazione può essere rappresentato dall’immagine di venir frustati.

Nel nono processo un elemento ne rappresenta un altro che ha la stessa denominazione: la suora può sostituire la sorella, il pagare l’espiare, ecc..

Nel decimo processo l’immagine è la rappresentazione alla lettera di una metafora. Il sentirsi feriti nell’animo per le parole di qualcuno può diventare nel sogno l’immagine di un cane che morde all’altezza del cuore.

Questi dieci processi corrispondono in termini cognitivi a ciò che Freud aveva chiamato spostamento.

Un altro processo che segue il sogno, che nella terminologia di Freud si chiamava condensazione, è quello per cui due elementi simili nella realtà possono dar luogo a due immagini fuse nel sogno (se per esempio nel pensiero del sognatore c’è l’idea che due amici hanno in comune un difetto o una qualità, le loro due immagini possono risultare fuse nel sogno).

Le immagini oniriche sono il risultato dell’operare di uno o più di questi processi.

Secondo Freud il mascheramento delle reali immagini del sogno era necessario per eludere la censura psichica e permettere una via di accesso alla coscienza a contenuti rimossi perché inaccettabili, senza disturbare il sonno. Questo punto di vista non è oggi più proponibile per tanti motivi il più importante è che oggi non si può più pensare all’apparato psichico come governato soltanto dalla tendenza a ridurre le tensioni e esaudire desideri. Come ha già detto (vedi I parte), il sogno è considerato oggi come il modo in cui funziona l’intelligenza durante il sonno.

Il sogno è la realizzazione allucinatoria di un desiderio allo stesso modo in cui lo può essere una fantasia ad occhi aperti. Se poi il sogno evidenzia aspetti che la persona non riconosce come propri, la sua attenta lettura può facilitarne la consapevolezza, così come può facilitare il riconoscimento di mete personali represse e di sentimenti inconsapevoli.

Per interpretare adeguatamente un sogno, la prima cosa da fare è ovviamente di ricordarlo e trascriverlo. Molti non ricordano di aver sognato quando si svegliano, ma sembra che questo sia solo un problema di allenamento. Quando cominciamo ad avere interesse ai sogni cominciamo anche a ricordarli, più lo facciamo e più ce li ricordiamo.

La seconda cosa da fare è chiederci che tipo di emozione abbiamo provato nel sogno, quando ci siamo svegliati e mentre lo trascrivevamo.

Le emozioni hanno una parte importante perché sono l’unico aspetto del sogno che rappresenta solo se stessa: un’immagine può rappresentarne un’altra, un’emozione invece no. Per questo l’emozione del sogno rappresenta una importante chiave di lettura. Se ci siamo sognati in ansia ad esempio questo ci indirizza a cercare cosa ci faceva sentire così nel sogno e se questo ci ricorda qualcosa della vita reale.

E’ necessario poi focalizzare l’attenzione sugli stati d’animo e i pensieri con i quali ci siamo addormentati e quali esperienze importanti abbiamo fatto il giorno prima e anche queste da quali pensieri, emozioni e sentimenti sono state accompagnate. Abbiamo già detto che le vicende del giorno prima possono aver avuto un peso nella costruzione del sogno.

Analizziamo poi le immagini del sogno (tenendo presenti i dieci processi che abbiamo elencato), facendo attenzione alle caratteristiche dei personaggi del sogno e alle relazioni stabilite con loro nonché alla storia del sogno e ai luoghi in cui è ambientato. Le figure del sogno possono rappresentare sia persone e cose che caratteristiche personali. Quanto più tali figure sono lontane dalla nostra quotidianità o quanto più hanno caratteristiche irreali, tanto più è probabile che rappresentino caratteristiche personali.

E’ possibile che facendo un’analisi sistematica dei nostri sogni ci rendiamo conto che ognuno di noi tende a utilizzare dei simboli privilegiati.

I sogni ricorrenti in genere riflettono la presenza di problemi insoluti. Un cambiamento avvenuto nel sogno può significare un cambiamento reale in atto.

 

Il sogno (I° parte)

Il sogno - Renè Magritte

Il sogno – Renè Magritte

Il sogno va letto o interpretato?

Il sogno è una particolare attività mentale che si svolge durante il sonno e di cui è possibile mantenere il ricordo al risveglio attraverso le immagini, i pensieri le emozioni che lo hanno caratterizzato. E’ evidente a tutti noi che le leggi che regolano il sogno sono molto diverse da quelle che regolano l’attività mentale diurna soprattutto i rapporti di causa-effetto, i concetti di spazio, tempo e identità sembrano sfuggire a tutte le regole della coerenza.

Il sonno è uno stato fisiologico in cui i rapporti sensoriali e motori con l’esterno sono interrotti. Si manifesta in due forme: una caratterizzata da rapidi movimenti oculari, chiamata sonno REM (Rapid Eye Movements), l’altra caratterizzata da assenza di movimento oculare, detta non-REM. Durante il sonno si alternano stati di sonno REM e NREM a intervalli regolari: il ciclo completo dura nell’uomo circa 90 minuti. Noi sogniamo prevalentemente durante il sonno REM. Il sonno REM e il sogno coprono il 20-25% della durata del sonno.

Sul piano fisiologico l’attività delle nostre cellule cerebrali durante il sogno è la stessa dello stato di veglia, cioè il nostro cervello è attivo esattamente come quando siamo svegli, mentre i nostri muscoli sono completamente passivi. Il fatto che il nostro cervello rimanga attivo, può spiegare, sul piano fisiologico, perché i sogni sono spesso movimentati e vi si susseguono continuamente inseguimenti, cadute e fughe. Il completo rilassamento dei muscoli è invece all’origine, sempre considerando solo l’aspetto fisiologico, di altre sensazioni. Tale rilassamento avviene a volte in maniera così rapida e totale da causare le sensazioni di cadere o di volare che capitano spesso nei sogni. Per lo stesso motivo capita a volte di volerci muovere durante il sogno e di non riuscire a farlo. Se i nostri muscoli non fossero in uno stato di passività noi tenderemmo a muoverci in base alle immagini del sogno: gesticolare, camminare o magari gettarci nel vuoto, piuttosto che stare fermi dentro il letto.

Nel sogno in genere le emozioni sono molto intense e ne possono causare l’interruzione. L’ansia, la paura e la sorpresa sono le emozioni che più facilmente vengono amplificate, mentre la depressione, la vergogna e la colpa compaiono meno.

Abbiamo detto che nel sogno tutte le regole naturali sono infrante e tempo, luoghi e persone possono essere messi in scena in maniera bizzarra. Nonostante ciò, mentre sogniamo consideriamo normali tutte le cose che vediamo e sentiamo, anche le più assurde.

I sogni sono caratterizzati prevalentemente da immagini visive e un pò meno da sensazioni uditive, tattili e cinestesiche. Il gusto e l’olfatto intervengono più raramente e quasi mai riferiamo sensazioni di dolore anche se nel sogno ci può capitare di vivere situazioni drammatiche e subire danni fisici.

Tutti i mammiferi sognano.

Tutti siamo interessati a capire i sogni, o perché ci affascinano, o perché ci spaventano. Per alcuni di noi essi possono rappresentare un’evasione dalla vita quotidiana, per altri possono rappresentare dei fantasmi da cui fuggire. In entrambi i casi condizionano la nostra vita.

Considerati messaggi di dei o demoni, nell’antichità i sogni venivano utilizzati come segnali per predire il futuro o come manifestazioni soprannaturali che potevano essere comprese soltanto con l’aiuto di oracoli.

Nel Medioevo il divieto imposto dalla Chiesa all’utilizzo di qualsiasi pratica per la predizione del futuro farà cadere i sogni in un oblio da cui usciranno soltanto nel Diciannovesimo secolo. In questo periodo Freud  imposta la sua teoria dell’apparato psichico e utilizza i sogni come canale privilegiato di accesso all’inconscio. Egli sosteneva che il sogno fosse un tentativo di appagamento mascherato di un desiderio inconscio rimosso perché inaccettabile.

Oggi la psicologia cognitivista spiega l’esistenza dei sogni in maniera diversa: non tanto mascheramento di desideri e fantasie inconsce o via privilegiata per accedere a dimensioni nascoste della personalità, quanto piuttosto uno dei modi attraverso cui si manifesta il proprio modo di essere e di mettersi in rapporto con il mondo circostante, una specie di presentazione della propria personalità. Per questo motivo il sogno va più letto che interpretato.

Il sogno è dunque una forma particolare di pensiero che avviene durante lo stato di sonno, la forma che assume l’intelligenza durante la notte dal momento che, come il cervello, rimane attiva anche se dormiamo. Attraverso il sogno manteniamo una certa continuità di esperienza nel passaggio dalla veglia al sonno. L’attività onirica sembra infatti contribuire al mantenimento del proprio equilibrio psicologico soprattutto nei momenti in cui eventi esterni o interni minacciano la nostra stabilità. In altre parole, i sogni contribuiscono a mantenere stabile il nostro senso di identità personale.

Persone private del sogno (svegliate in situazioni sperimentali all’inizio di ogni sogno), manifestano infatti, dopo alcuni giorni, segnali di scompenso psichico.

Oggi si pensa anche che un’altra funzione del sogno sia quella di confrontare esperienze attuali con esperienze passate e mettere in ordine le esperienze fatte durante il giorno in un momento in cui il cervello è più libero di farlo perché non costretto ad elaborare altri stimoli provenienti dall’esterno: una specie di aggiornamento dei documenti archiviati nella nostra memoria.

Il significato del sogno va perciò considerato all’interno di una specifica realtà che è quella della persona che lo ha generato.

Per questo motivo la psicologia cognitivista non parla di interpretazioni generali dei sogni, ma di interpretazioni in relazione alle caratteristiche psicologiche della persona che ha fatto il sogno e del momento di vita in cui è avvenuto.

Il sogno si costruisce utilizzando esperienze passate trasformate in immagini visive. Il passato può essere anche molto recente ed essere riferito al giorno prima del sogno. La scelta di quello che sarà il soggetto onirico viene fatta spesso durante la veglia, quando entriamo in contatto con oggetti che sono in una qualche relazione con i nostri pensieri più inconsapevoli.

Nel sogno, come nella veglia, esprimiamo il nostro modo di vedere noi stessi, il mondo, il futuro e gli altri.

Il contenuto dei sogni può non rivelare niente di nuovo rispetto a quello che viviamo da svegli. Non sempre però siamo consapevoli da svegli di alcuni aspetti importanti della nostra vita cosicché il sogno risulta utile per reindirizzare la nostra attenzione.