Storia della psicologia – Sigmund Freud: la psicoanalisi – (7)

Une leçon clinique à la Salpetrière - André Brouillet

Une leçon clinique à la Salpetrière André Brouillet

Mentre in Germania si sviluppava la psicologia sperimentale, in Francia si scopriva un forte interesse per la psichiatria. Nel campo del trattamento dei malati di mente si assisteva ad un cambiamento importante: cominciava ad essere riconosciuta la causa psichica del disturbo mentale in luogo della lesione cerebrale che in molti casi non era accertabile. Figure di rilievo in questo senso furono Jean-Martin Charcot (1825-1893) e il suo allievo Pierre Janet (1859-1947).

Luminare della medicina Charcot per primo aveva diagnosticato l’isteria come una vera e propria malattia. Venivano diagnosticati come isterici quei pazienti,  prevalentemente donne, che lamentavano disturbi funzionali senza che vi fossero danni organici sottostanti. Charcot aveva iniziato a curare l’isteria attraverso l’uso dell’ipnosi. L’ipnosi è una particolare condizione psichica caratterizzata da uno stato intermedio tra il sonno e la veglia in cui sono ridotte le capacità critiche, vi è un aumento della suggestionabiltà e l’attenzione è limitata alle sole richieste dell’ipnotizzatore. Fino a quel momento l’ipnosi era stata utilizzata prevalentemente da saltimbanchi e ciarlatani a scopi tutt’altro che terapeutici.

Sigmund Freud giovane

Sigmund Freud giovane

A Vienna Sigmund Freud, divenuto neuropsichiatra, cominiciava ad affrontare alcuni di questi casi di isteria. Questi malati non presentavano in genere interesse clinico per i medici. In linea di massima erano considerati, come anche i nevrotici in genere, semplicemente dei simulatori di malattia.

Freud però, che aveva incontrato Charcot ed aveva lavorato per sei settimane nel suo laboratorio di patologia alla Salpetriere di Parigi, era d’accordo nel ritenere che le nevrosi fossero vere e proprie malattie, anche se non avevano un corrispondente organico e cominciò ad affrontarle da un punto di vista psichico insieme al collega Josef Breuer (1842-1925) utilizzando l’ipnosi. Dall’ influenza di Charcot deriverà anche il collegamento che Freud farà in seguito della nevrosi con il sesso.

Vale la pena fare alcune considerazioni prima di addentrarci nello specifico delle teorie formulate da Freud. 

Dal suo lavoro nasce la psicoanalisi la cui data di fondazione come scuola viene fatta risalire al 1900, anno di pubblicazione dell'”Interpretazione dei sogni”. La maggior parte delle persone ha sentito parlare di Freud e della psicoanalisi e spesso questi vengono identificati con la psicologia pensando che quest’ultima si occupi soltanto di malattie mentali.

La psicoanalisi in verità non nasce all’interno della psicologia. Mentre le scuole psicologiche che si sono succedute dalla nascita della psicologia come scienza erano e sono interessate soprattutto allo studio dei processi psicologici (percezione, sensazione, apprendimento, ecc..), attraverso la sperimentazione controllata in laboratorio, la psicoanalisi ha sempre avuto come oggetto di studio la sofferenza psichica e come scopo il mettere a punto una terapia per la cura di tale sofferenza basandosi soprattutto sull’osservazione clinica, cioè sull’osservazione dei singoli pazienti in terapia.

Cionondimeno la psicoanalisi ha esercitato ed esercita una notevole influenza sulla psicologia, così come anche su discipline non psicologiche (letteratura, filosofia, arte ecc.), anche se non è mai stata completamente accettata dalla psicologia accademica proprio per le sue origini cliniche piuttosto che scientifiche.IPNOSI

Torniamo a Freud. Lavorando con l’ipnosi aveva scoperto che durante lo stato ipnotico il soggetto diceva cose, descriveva immagini e provava emozioni di cui non aveva alcun ricordo una volta uscito dallo stato ipnotico. Questa esperienza lo convinceva sempre di più dell’ esistenza di un mondo psichico sconosciuto di ben più vasta portata rispetto al mondo cosciente. Freud ipotizzò la possibilità che la vita conscia dell’uomo fosse subordinata alla vita psichica inconscia.

Il concetto di inconscio non era nuovo. Molti pensatori prima di Freud avevano affrontato questo argomento che era diventato una costante del pensiero filosofico del XIX secolo. A Freud viene riconosciuto il merito di aver capito il significato della vita psichica inconscia e di aver trovato poi un modo per studiarla.

Freud fa una prima ipotesi del disagio psichico: esso è dovuto ad un evento traumatico avvenuto durante l’infanzia, a cui non sono seguite le reazioni emotive energiche attraverso le quali vengono scaricati gli affetti. La reazione allora viene repressa e l’affetto rimane legato al ricordo, giungendo a determinare i fenomeni isterici, senza che il malato ne abbia un ricordo cosciente. Il non ricordo del fatto traumatico e il mancato deflusso della carica emotiva ad esso legata, erano dovuti secondo Freud alla natura stessa del fatto, al suo carattere doloroso: ciò determinava l’esclusione dalla coscienza della rappresentazione dell’episodio.

Cominciava ad avere un’idea di quelli che avrebbe chiamato meccanismi di difesa.

(segue)

Storia della psicologia – Introduzione – (2)

Mentre i primi filosofi si preparavano a studiare la mente secondo il metodo sperimentale, i primi fisiologi lavoravano per capire i meccanismi neurologici che consentono i processi mentali.

La distinzione operata dai fisiologi tra soggetto e oggetto della percezione permetteva di cominciare a studiare la percezione su basi rigorosamente scientifiche.

C._Darwin

C.Darwin

L’evoluzionismo di Darwin (1809-1882) infine introduceva il concetto di adattamento e la necessità di comprendere nello studio dell’uomo anche quello dell’età evolutiva e delle specie animali.

Verso la fine dell’Ottocento erano presenti le condizioni per la nascita di una disciplina che accogliesse tutti i contributi e si facesse carico del compito di sistematizzarli e utilizzarli per studiare la mente umana col metodo sperimentale.

Wundt con il suo laboratorio di psicologia sperimentale compie il passo ufficiale. Nasce così la psicologia come scienza autonoma, riconosciuta dall’intera comunità scientifica.

W. Wundt

W. Wundt

Nel laboratorio di Wundt venivano studiati in modo sperimentale il rapporto tra sistema nervoso e processi mentali, i tempi di reazione individuale agli stimoli, l’associazione mentale.

Nel suo laboratorio si alternarono molti studiosi, futuri psicologi, provenienti da varie parti del mondo che una volta rientrati nel proprio Paese fondavano nuovi laboratori di psicologia.

La storia iniziale della psicologia, più che di tutte le altre scienze, è stata caratterizzata dalla nascita e dal successivo declino di molte scuole di pensiero. Ogni nuova scuola si contrapponeva alla scuola precedente sottolineando i punti deboli delle vecchie teorie e proponendone di nuovi.

Ogni volta che una nuova scuola di pensiero si affermava, provocava la nascita di una nuova opposizione e così via.

La maggior parte dei contrasti riguardavano l’oggetto di studio della psicologia e in che modo dovesse essere affrontato: per alcuni doveva essere la coscienza, per altri l’inconscio, per altri ancora il comportamento.

(segue)